L’atopia è una tendenza familiare o individuale a produrre anticorpi IgE in risposta a basse dosi di antigeni (solitamente proteine) e, di conseguenza, a sviluppare tipiche manifestazioni cliniche come l’asma, la rinocongiuntivite o la sindrome eczema allergico/dermatite.
Dipende dalla gravità. Possono non richiedere alcuna terapia, può essere necessaria solo terapia antistaminica e/o cortisonica, o può essere necessaria la terapia con adrenalina.
È una grave reazione allergica a rapida insorgenza caratterizzata da sintomi che interessano diversi organi e apparati (cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio, apparato cardiovascolare) e può mettere a rischio la vita del paziente.
Lo shock anafilattico coinvolge sempre l’apparato cardiocircolatorio con una brusca caduta di pressione. Attualmente si preferisce il termine anafilassi.
Solo nei casi più gravi. Sarà comunque lo specialista, con una attenta valutazione del rischio, a valutare la necessità o meno di dotare il paziente di adrenalina.
Per far sì che il sangue circolante si concentri nell’addome e nella testa, dove ci sono gli organi più importanti e per evitare che la pressione scenda ulteriormente.
Sono le allergie a latte, uova, soia, frutta a guscio, crostacei. Le proteine di trasporto lipidico presenti in particolare nella pesca rappresentano un importante allergene per il nostro Paese, come in tutta l’area mediterranea.
La celiachia è una condizione di intolleranza permanente al glutine che porta alla distruzione dei villi intestinali. L’enzima lattasi deputato alla digestione dello zucchero del latte, il lattosio, si trova proprio sulla sommità dei villi intestinali. Quindi distruggendo i villi si riducono i livelli di lattasi e ci si trova nella condizione transitoria di non riuscire a digerire il lattosio, il quale viene poi fermentato dai batteri del colon con conseguente mal di pancia, gonfiore addominale, crampi, diarrea.
Ci sono alcune proteine che possono dare reazioni più gravi perchè sono resistenti alla cottura e alla digestione, come la proteina di trasferimento lipidico LTP.
Gli acari contengono delle proteine simili a quelle contenute nei crostacei, per cui è possibile che un soggetto allergico agli acari abbia reazioni mangiando crostacei.
Sono delle proteine presenti in molti vegetali che sono resistenti al calore e alla digestione e sono potenzialmente responsabili di reazioni anche gravi.
Perché alcune proteine contenute negli alimenti vengono degradate dal calore. Quindi i soggetti allergici a quelle proteine hanno reazioni con gli alimenti crudi mentre tollerano gli stessi alimenti cotti.
È un insieme di sintomi provocati dal contatto di un alimento con la mucosa orale o faringea in soggetti allergici, prevalentemente sensibilizzati ai pollini, quando mangiano frutta e verdura. I sintomi sono prurito, bruciore al palato, lingua e labbra con eventuale gonfiore della mucosa oro-labiale, edema delle labbra.
I soggetti allergici ai pollini possono sviluppare dei sintomi dovuti all’ingestione di alimenti vegetali: questo succede perché alcune proteine contenute negli alimenti sono molto simili a quelle dei pollini.
Fa parte delle tecniche così dette Multiplex , tipo ISAC, Euroline, ecc. che consentono di testare con piccole quantità di sangue, dato molto utile in ambito pediatrico, moltissimi allergeni sia come estratti che come singole molecole. Le prestazioni di questi test multiplex sembrano ampiamente comparabili con le metodiche tradizionali per singole molecole/estratti (singleplex), ma sono piuttosto costose; sono test di secondo livello, riservati allo specialista che ne conosca tutti possibili vantaggi, ma anche i limiti.
Sono dei test che identificano le singole proteine a cui un soggetto è allergico. Sono test di secondo livello, che vengono richiesti dallo specialista quando i test di primo livello non permettono di porre una diagnosi certa.
Permettono di identificare la sensibilizzazione a determinati allergeni, in genere vengono eseguiti quando non è possibile eseguire test cutanei, per esempio se un paziente è in terapia antistaminica o steroidea.
Non è un esame da eseguire in prima battuta. È un esame che viene richiesto dallo specialista in alcuni casi di dermatite atopica o per impostare la terapia con siero anti IgE.
Solo se ha dato delle manifestazioni cliniche; è però necessaria una valutazione attenta, caso per caso; è raccomandabile per il paziente non eliminare un alimento senza consiglio medico.
Il test del capello, dell’iride, il dosaggio delle IgG, Vega test e in genere tutti i test che non hanno un'applicazione all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
Allergie alimentari e sicurezza del consumatore Documento di indirizzo e stato dell’arte 2018
Allegato - Domande e risposte più frequenti (FAQ)
Con il contributo di Federasma e Allergie ONLUS – Federazione Italiana Pazienti.